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Lavoro: quando la tecnologia salva la vita |
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Alla sala consiliare del Comune di Rieti l'iniziativa «Sicurezza sul lavoro e Innovazione Tecnologica» |
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dalla Redazione
lunedì 16 aprile 2018 - 09:42
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L'innovazione tecnologica al servizio della
sicurezza sul lavoro può dare un contributo importante per salvare la vita dei
lavoratori, sia in termini di prevenzione che di intervento in caso di
infortunio. È emerso a chiare note nel corso dell'iniziativa "Sicurezza
sul lavoro e Innovazione Tecnologica" organizzata, presso la sala
consiliare del Comune di Rieti, dall'assessore alla Digitalizzazione della
Pubblica Amministrazione e all'Innovazione Tecnologica, Elisa Masotti.
A titolo esemplificativo l'attenzione dei presenti è stata richiamata sull'app
Agesic, sviluppata da Salvatore Carlucci dell'azienda reatina Arianna srl per
la sicurezza dei lavoratori isolati e di recente presentata alla Fiera di
Bolzano, essendo tra la dieci finaliste del premio "Civil Protect Startup
Award" dedicato all'innovazione nei settori delle emergenze e della
Protezione Civile.
A snocciolare una serie di
dati utili e di interesse è stata Laura Cioni, presidente dell'Associazione
Italiana Formazione e Consulenza Sicurezza, da anni al fianco di professionisti
per promuovere innovativi strumenti di formazione. «Da un attento studio con la
nostra associata Microcosmo è emerso che, nel biennio 2015-2017, le
agenzie formative del territorio nazionale hanno effettuato una formazione
frontale che passa dall’84% al 77% incrementando invece, dal 16% al 23%, la
modalità e-learning che a sua volta viene fruita maggiormente nell’Italia
Centrale, con un incremento anche nel territorio settentrionale. Le aziende,
specialmente le più strutturate, si stanno sempre più avvicinando alla modalità
di formazione a distanza in quanto efficace e più immediata. Tuttavia mi preme
sottolineare che la formazione in aula non va abbandonata».
E il rapporto tra differenza di genere, assunzioni e rischio? «I dati Excelsior
- ha continuato la Cioni - hanno dimostrato che le figure maschili sono
maggiormente richieste, con il 38% rispetto alle femminili che rappresentano il
15%. A Rieti il personale femminile risulta richiesto maggiormente nella
ristorazione, nei servizi alle persone e nei servizi avanzati alle imprese. Le
donne inoltre hanno maggiore propensione alla formazione a distanza oltre a
soffrire in maggior misura rispetto agli uomini lo stress da lavoro correlato».
L'intervento di Matteo Micheli, presidente del Coordinamento Nazionale
Prevenzione e Sicurezza con sede a Firenze, ha richiamato l'attenzione sulla
necessità di promuovere la cultura della prevenzione e sul «pericolo attestato
facile». «Le criticità relative alla sicurezza e salute sono legate anche al
proliferarsi di pseudo esperti che improvvisano una professione che invece
necessita di personale competente e capace - ha detto - è diffusa la credenza
che per elaborare un documento di valutazione del rischio basti il metodo del
“copia-incolla” o sia sufficiente acquistare un software. Ma questa è la strada
dell’insicurezza».
I contributi del Comandante della Polizia Municipale di Rieti Massimo Belli e
della responsabile Inail Rieti sono stati strettamente connessi rispettivamente
al sistema di vigilanza e di contrasto e al processo di informatizzazione in
atto presso l'Ente.
Ricco di spunti di riflessione significativi il dibattito scaturito dagli
interventi dei presenti in sala tra cui rappresentanti di enti, formatori,
associazioni, cittadini e sindacalisti. Tra questi ultimi sono intervenuti
Giuseppe Ricci della Cisl Metalmeccanici che ha voluto sottolineare l'essere a
disposizione e a favore dell'innovazione tecnologica riconoscendo come primo
diritto dei lavoratori proprio quello della sicurezza e secondariamente quello
della formazione.
Per la Cisal Rieti Marco Palmerini ha precisato che «in un periodo storico
in cui il nostro Paese ha perso in otto anni 680 milioni di ore lavorate annue,
con una conseguente perdita di qualità delle condizioni di lavoro è ben noto
che, pur di avere una retribuzione, in troppe situazioni si accettano formule
contrattuali precarie e soprattutto condizioni operative e ambientali poco
sicure. In questo quadro parlare di sicurezza, prevenzione e formazione assume
un' importanza vitale. Diverse le stranezze della norma in materia vigente che
lasciano troppo spazio ai furbetti. Si pensi al Documento Valutazione dei
Rischi che è commissionato dal datore di lavoro e poi sottoscritto anche dalla
figure del RSPP e RLS, entrambe a libro paga del datore: è normale che gli
stessi possano avere qualche difficoltà ad eccepire i contenuti dello stesso».
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