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Un pendolare al sindaco, presente e futuro |
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Giuseppe Gizzi
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Parliamo con Giuseppe Gizzi. Senza un servizio di trasporto pubblico efficace soffrono i pendolari e l’economia reatina |
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di Rosella Vivio
mercoledì 24 maggio 2017 - 19:14
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Un pendolare,
definizione non bella, ma efficace, è un cittadino che, per lavoro o studio,
affronta quotidianamente un viaggio che aggiunge fatica a fatica, perché
lavorare per vivere, come diceva Pavese, “ stanca”. E il lavoro stanca
maledettamente di più se ogni giorno misuri parecchi chilometri per
raggiungerlo e se a quei chilometri sommi il disagio di un servizio più che
scadente. Il pendolarismo reatino, a causa di un servizio che da anni aspetta
un reale miglioramento, diventa una fatica fisica ed emotiva insostenibile.In tre interviste fatte
ai candidati che hanno acconsentito a concederle tante materie d’interesse
pubblico sono rimaste ai margini o proprio ignorate. Il tempo e lo spazio sono
categorie tiranne che impongono una selezione, purtroppo. E non sempre ci si
azzecca. Nell’ultima intervista, quella al sindaco uscente, Simone Petrangeli,
ho colpevolmente tralasciato una questione che meritava di essere affrontata
per i riflessi che ha sulla qualità della vita di parecchi cittadini, quella
dello spostamento quotidiano verso Roma e ritorno. La cosa mi è stata fatta
notare e ora sono qui a riparare al danno con un’intervista a Giuseppe Gizzi,
pendolare indignato tra i tanti che qualche domanda al sindaco uscente e a chi
si candida a farlo vuole porla.Con quale domanda vuoi iniziare?Al sindaco Petrangeli
vorrei chiedere se pensa di aver fatto quanto poteva e doveva per i suoi
cittadini che da anni affrontano fatica disagi a causa di un servizio pubblico
regionale a dir poco insufficiente.Ma un sindaco cosa può fare e non si è fatto? Faccio mio quanto
scritto su Facebook da Massimiliano Nicodemo, presidente del Comitato dei
pendolari di Rieti, a proposito di quanto diceva nel 2012
il sindaco uscente: «Il Comune può giocare un ruolo decisivo nel miglioramento
della qualità della vita dei lavoratori e degli studenti pendolari, sia
nell’ambito delle proprie competenze, sia intervenendo con più forza nelle
conferenze dei servizi e nelle sedi istituzionali. Bisogna prevedere anche a
Rieti parcheggi di scambio, con sosta gratuita, in prossimità dei luoghi di
partenza degli automezzi e occorre aumentare sia le corse per Roma che quelle
per Passo Corese, razionalizzando il collegamento con il treno Orte-Fiumicino».E cosa è stato fatto?Niente.Cosa vuoi dire a chi si candida ad amministrare
la città? Cosa pensate, voi pendolari, che un sindaco dovrebbe fare per
migliorare la vita di chi ogni giorno utilizza il servizio di trasporto
pubblico?Molti di noi, io
personalmente ne sono arciconvinto, pensano che si dovrebbe pressare la Regione
per chiedere l'acquisto di treni bimodali anche per la tratta L'aquila Antrodoco Rieti Terni Orte Roma (la
dorsale del terremoto), che porterebbe i tempi di percorrenza ferroviaria
dall'attuale 1,45 h a 1,20h? Da quanto ne so la Regione ha acquistato 28
treni nuovi.Certo, ma nessuno per
noi. Zero. Nessun treno sarà utilizzato per la tratta che aiuterebbe Rieti ad
essere meno isolata. Oltre ai pendolari e ai cittadini che volessero o
dovessero raggiungere Roma se ne
gioverebbe l’economia della città .In che modo?Aiutando davvero il
turismo locale. Quello di cui si parla da anni in modo velleitario, senza
progettare qualcosa di davvero efficace. Il 2 Aprile è iniziata la campagna di
comunicazione regionale “Emozioni nel cuore”. Uno slogan con cui si invita a
visitare le nostre terre, belle e
colpite dal sisma. Zingaretti lo ha annunciato con un tweet in cui diceva
“Visita le Valli Reatine. Parte oggi con la Maratona di Roma la campagna per
tornare nei borghi colpiti dal terremoto. Torniamo nel cuore d'Italia”. Una
prova di attenzione per il nostro territorio e promozione del turismo, no?Sì, peccato che
Zingaretti dovrebbe far sapere a chi volesse accogliere l’invito le difficoltà
che affronterebbe se pensasse di fare a meno della macchina. Soprattutto di
domenica. Il sindaco ha chiesto a Zingaretti come pensa di migliorare
l'afflusso turistico se i collegamenti con la stazione di Fara Sabina sono così
deficitari? Con tempi di percorrenza improponibili e con una stazione degli
autobus come quella di Fara Sabina completamente abbandonata a se stessa? Il
turista sperimenterebbe il degrado e la carenza informativa più vergognosa. Da
terzo mondo.E perché soprattutto di domenica?La domenica mancano del
tutto le corse ferroviarie da Rieti. Non ci sono dirette, ne' corse con
interscambio a Terni. Mentre con autobus ci sono solo 6 dirette. Con gravi
ripercussioni per i pendolari e anche per eventuali turisti, che a parte i
mezzi propri, non possono usufruire di mezzi pubblici da e per Rieti.P. S. Mi sembra utile
chiudere l’intervista, ad integrazione di quanto detto da Giuseppe Gizzi, con un
commento su Facebook dell’ex presidente della Asm e attuale consigliere
comunale d’opposizione Luigi Gerbino «Il comune è il "socio'" di
maggioranza della Provincia, visto anche il sistema elettorale vigente. La
Provincia ha tra le sue competenze la pianificazione dei trasporti, con la
redazione del Piano Provinciale della mobilità. Quindi il sindaco di Rieti
non può essere avulso dai problemi della mobilità cittadina e provinciale, che,
tra l'altro, include il trasporto da e per Roma».
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